Marcuse

La repressione dell’individuo nella civiltà industriale

1. La polemica contro la manipolazione e l'integrazione sociale "forzata" dell'individuo: L'autore denuncia la repressione dell'individuo nella civiltà industriale e critica il fatto che la società eserciti un controllo e una manipolazione sulla vita e sulle scelte personali degli individui.
2. Herbert Marcuse come esponente della Scuola di Francoforte: Marcuse è citato come uno dei principali intellettuali legati alla rivolta giovanile del Sessantotto. Il suo pensiero si concentra sulla critica alla società contemporanea e alla repressione dell'individuo.
3. Il libro "Eros e civiltà" come espressione delle posizioni teoriche di Marcuse: L'autore sostiene che la civiltà si è sviluppata attraverso la frustrazione delle passioni e degli istinti umani. Marcuse fa una sintesi tra le teorie di Freud e Marx per analizzare la società industriale.
4. La repressione eccessiva nella civiltà industriale: A differenza di Freud, che riteneva inevitabile una certa repressione nella società, Marcuse osserva che nella civiltà industriale esiste un eccesso di repressione. Questa deriva dal sistema economico capitalista che riduce l'essere umano a un "essere-per-la-produzione", sottomettendolo all'esigenza di dedicare tutte le sue energie al lavoro e alla produttività anziché al piacere e al godimento con gli altri.
5. La sessualità ridotta a mera riproduzione: Marcuse evidenzia che la riduzione della sessualità a un mero fatto procreativo è uno degli aspetti più drammatici della civiltà industriale. Questo avviene a causa della prevalenza del lavoro e dello sfruttamento nella società.
6. Accettazione della repressione come normale: Marcuse critica il fatto che gli uomini abbiano accettato questa condizione di repressione come normale, senza ribellarsi. Descrive questo processo come "autorepressione da parte dell'individuo represso".
7. Il simbolo di Prometeo: Marcuse fa riferimento al mito di Prometeo, considerato il simbolo della ragione scientifica, della tecnica, della fatica e della produttività imposte dalla società. Questo mito rappresenta il rovesciamento dei valori naturali e il dominio dell'aspetto produttivo sulla sfera del piacere e del godimento umano.

Le possibili vie per superare la repressione

1. Tre vie per superare la repressione: Marcuse identifica tre possibili vie di salvezza dalla condizione di repressione e autorepressione. La prima via è l'arte, che esprime il desiderio umano di emancipazione e alimenta l'utopia attraverso la creatività non alienata. La seconda via è l'eros, inteso come energia libidica originaria e non ancora repressa dalle norme sociali. Marcuse critica la riduzione della sessualità a una mera gratificazione materiale e sostiene che l'eros autentico rappresenta una forza sovversiva in grado di contrastare l'omologazione dominante. La terza via è rappresentata dagli emarginati della società, coloro che sono stati esclusi dalla comunità democratica e che possono incarnare una forza dirompente per abbattere il sistema capitalistico.
2. L'arte come voce che canta senza comandare: Marcuse descrive l'arte come un'attività creativa che esprime un ordine senza repressione. Fa riferimento a Orfeo, il cantore tracio simbolo della musica e della poesia, come figura che incarna la voce che non comanda, ma canta. L'arte alimenta l'utopia e offre speranza di ribellione alla logica del lavoro e della fatica.
3. La depotenziazione dell'eros nella cultura occidentale: Marcuse critica la riduzione della sessualità all'interno della cultura occidentale. Nonostante sembri incentivata e liberalizzata, sostiene che sia depotenziata e priva dell'erotismo, che rappresenta una forza sovversiva contrapposta all'ordine costituito. La liberalizzazione sessuale è controllata per blandire i desideri degli individui e garantire il consenso, ma manca di componenti creative e liberatorie.
4. I nuovi soggetti rivoluzionari: Marcuse identifica un potenziale soggetto rivoluzionario negli emarginati della società, come i reietti, gli stranieri, gli sfruttati, i perseguitati di altre razze e colori, i disoccupati e gli inabili. Questi soggetti si trovano in una condizione oggettivamente sovversiva e possono incarnare la forza dirompente che può abbattere il sistema capitalistico. Marcuse sostiene che gli operai tradizionali si sono integrati nel sistema, mentre gli emarginati rappresentano una forza innovatrice estranea al potere.
5. L'utopia come necessaria e veicolo di un futuro migliore: Marcuse ritiene che l'utopia sia necessaria e che possa essere veicolo per un futuro migliore. Nonostante sia un'utopia, è importante prendere coscienza della forza innovatrice presente negli emarginati e utilizzarla per un cambiamento positivo.



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