Hegel

La fenomenologia dello spirito

- L'itinerario filosofico di Hegel inizia con una considerazione che lo accomuna agli esponenti del romanticismo, lui interpreta l'età moderna come l'epoca della scissione tra natura e spirito, ragione e sentimento, doveri sociali e inclinazioni spontanee, individui e società, soggetto e oggetto, finito e infinito
- anche per lui come per Hölderlin e Schelling, gli antichi godevano di una condizione di armonia tra l'uomo e il divino che si è persa nella modernità
- All'inizio Hegel condivide con i romantici questa nostalgia per l'unità perduta e l'utopia del rinnovamento dell'armonia passata, dopo poco però inizia ad interpretare la storia successiva all'antica Grecia come una valorizzazione dell'individuo singolo, fatturando una considerazione positiva dello sviluppo dell'umanità
- Solo la filosofia è in grado di comprendere il divenire storico in tutti i suoi momenti
- La fenomenologia è il racconto del faticoso processo di acquisizione del sapere e della verità da parte della coscienza, a partire dal livello più basso, ossia da ciò che appare privo di spiritualità (che Hegel definisce coscienza sensibile), fino al raggiungimento del livello più alto, ossia quello della ragione, del sapere assoluto, in cui lo spirito scopre con certezza di rappresentare esso stesso tutta la verità, cioè di essere il soggetto del suo divenire dialettico, la fenomenologia descrive l'emergere dell'idea e della ragione nella storia, che coincide con l'avvento e lo sviluppo della civiltà umana
la funzione propedeutica e pedagogica della fenomenologia
- La fenomenologia è un'introduzione alla filosofia, ma è anche un fare filosofia in quanto mostra come la coscienza attraverso lo studio della storia del pensiero ed è la cultura, è capace di ricomporre l'armonia perduta in una modalità nuova e più completa rispetto alla compenetrazione tra uomo e natura degli antichi
- la fenomenologia ha una funzione pedagogica perché mostrando i progressi compiuti nelle età precedenti, come anche la parzialità e la particolarità di ciascuna fase, predispone alla comprensione del sapere assoluto
- essa ripercorre tutte le tappe della nostra tradizione culturale
- la fenomenologia dello spirito si configura come un romanzo, il romanzo filosofico della coscienza
- Segna inoltre il percorso della vita spirituale. Ehi che è passata dall'individualità all'universalità
- Hegel denomina figure ehm le forme storiche del sapere in cui si realizza tale sviluppo dello spirito
- schema riassuntivo delle figure della fenomenologia
1. coscienza-> (certezza sensibile, percezione, intelletto) -> attenzione per l'oggetto
2. autocoscienza (rapporto servo-padrone, stoicismo e scetticismo, coscienza infelice) -> attenzione per il soggetto
3. ragione (ragione osservativa (la scienza), ragione attiva (l'azione individuale), ragione legislatrice e ragione esaminatrice delle leggi (affermazione dell'individualità in sé e per sé)) -> riconoscimento dell'unità di soggetto e oggetto
la prima tappa della fenomenologia: la coscienza
- la prima tappa della fenomenologia e secondo Hegel la coscienza, concepita come consapevolezza di un oggetto che si percepisce come altro rispetto a sé, questa fase che è caratterizzata dall'opposizione tra soggetto e oggetto si articola in tre momenti: la certezza sensibile, la percezione e l'intelletto
la certezza sensibile 
- E il sapere dell'immediato, e cioè ciò che ci suggeriscono i sensi nell'esperienza delle cose
- essa appare come la conoscenza più ricca e più vera
- in realtà essa si rivela subito insufficiente, in quanto la singola cosa non può essere colta nella sua complessità senza riferirla alle altre cose e alla coscienza stessa che la pone come oggetto
- Il qui e l'ora (il “questo” della sensazione) possono essere tali soltanto in riferimento alle nozioni universali spazio-temporali e pertanto alla categorizzazione proprio del soggetto e della sua coscienza
la percezione e l'intelletto
- Nella percezione le varie determinazioni delle cose (ad esempio la forma, il colore, il sapore di una mela) possono essere colte come facenti parte di un'unità soltanto grazie ad un io o soggetto che le comprende come tali
- passando al piano dell'intelletto, le cose vengono inserite all'interno di una rete di rapporti regolati da leggi, il soggetto cioè organizza struttura un universo ordinato di fenomeni in cui si riconosce artefice
la seconda tappa della fenomenologia: l'autocoscienza
- È solo nel rapporto con l'altro che la coscienza di sé ossia l'autocoscienza può ricevere la conferma della propria identità
- Momento dell'antitesi: colui che prima era stato ridotto a oggetto si scopre, grazie alla propria attività, soggetto libero e autonomo, rivelando al tempo stesso il carattere inattivo e spiritualmente povero del padrone, che diviene servo del suo servo
- con l'affermazione dell'autonomia e indipendenza del servo si realizza il diritto di entrambi i soggetti della libertà. si tratta del momento della sintesi, quella che appariva all'inizio come prerogativa del padrone (tesi) e che poi è stata acquisita dal servo con il suo lavoro (antitesi) risulta alla fine un valore universale
stoicismo e scetticismo
- Nello stoicismo si manifesta con forza l'affermazione della libertà del soggetto rispetto alle cose esterne
- Hegel giudica astratta la libertà di cui si nutre lo scettismo che andando oltre lo stoicismo arriva alla negazione del mondo esterno e alla distruzione di ogni oggettività, per gli scettici infatti si deve dubitare di tutto e non c'è nulla di vero
La coscienza infelice e l'ascetismo medievale
la terza tappa della fenomenologia: la ragione
la ragione osservativa
- L'autocoscienza si eleva a ragione e assume in sé ogni realtà, ciò avviene secondo Hegel a partire dal Rinascimento quando l'uomo anziché continuare ad annullarsi nella prospettiva dell'aldilà si accinge a ricercare divino nel mondo in sé stesso
la ragione attiva
- La dialettica in già come l'insieme dei tre momenti della tesi, dell'antitesi e della sintesi rivela pertanto una prospettiva ottimistica in quanto pur prestandosi come uno sviluppo dinamico che necessita della contraddizione supera ogni negatività e drammaticità in una visione globalmente positiva
La concezione dell'assoluto
Fichte-> l'assoluto è l'io, un ente incondizionato e infinito che non dipende da altro ed è fondamento di tutto ciò che è-> l’io coglie sé stesso giungendo all'autocoscienza attraverso un atto di intuizione intellettuale
Schelling-> l'assoluto è il principio infinito divino creatore della realtà. esso è identità di soggetto e oggetto natura e spirito-> l'argano di manifestazione dell'assoluto e l'arte la quale sintesi di ispirazione inconscia ed esecuzione cosciente
Hegel-> l'assoluto è il soggetto lo spirito l'idea cioè il principio razionale immanente nel mondo. esso è processo, realtà in divenire-> Ehi l'assoluto giunge alla piena coscienza di sé nella filosofia: i vari sistemi filosofici non sono che tappe necessarie dei farsi della verità




















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