Husserl

Husserl

La formazione di Husserl e l'elaborazione della fenomenologia

• Husserl dedica la sua vita interamente allo studio e aspira all'ideale della chiarezza nella sua ricerca.

• Fin da giovane, mostra un forte interesse per la matematica e lo approfondisce durante gli anni universitari, conseguendo la laurea nel 1883.

• Successivamente si orienta verso gli studi filosofici, influenzato dalla personalità di Franz Brentano, suo professore tra il 1884 e il 1886, e dalla ricerca di Brentano sull'origine psichica dei processi logici.

• Intraprende una carriera accademica, insegnando filosofia a Halle, Gottinga e Friburgo.

• A Friburgo, Husserl incontra Heidegger, che diventa suo assistente e amico fino all'avvento del nazismo, quando si separano a causa delle loro divergenti posizioni politiche.

• Durante questo periodo si sviluppa il movimento fenomenologico, di cui Husserl è il fondatore e il principale rappresentante.

• A causa delle politiche razziali del nazismo, Husserl viene costretto ad abbandonare il suo incarico di docente in quanto ebreo.

• La sua ultima grande opera, "La crisi delle scienze europee e la fenomenologia trascendentale", viene pubblicata postuma nel 1938. Quest'opera si basa su due conferenze tenute nel 1935 a Vienna e Praga.

• Nell'opera, Husserl affronta la crisi della civiltà europea causata dal processo di disumanizzazione portato alle estreme conseguenze da Hitler attraverso l'utilizzo bellico della scienza e della tecnica.

• Husserl sostiene che la civiltà europea potrà risollevarsi solo se riuscirà a recuperare il fondamento "umano" dei propri valori.

Il valore della scienza per l'esistenza umana 

• Husserl riconosce il successo e la diffusione delle scienze europee, come la matematica pura e le scienze naturali esatte, ma pone in discussione il loro valore e significato per l'esistenza umana.

• La ricerca scientifica, pur essendo un'attività umana con legami con i bisogni, le emozioni e gli scopi umani, ha trascurato tali aspetti, riducendo la realtà ai soli parametri fisico-matematici. Ciò ha portato alla separazione della scienza dagli individui e alla sua estraneità rispetto all'umanità.

• Husserl sottolinea che la scienza esclude i problemi più significativi per gli esseri umani, come il senso o il non-senso dell'esistenza umana nel suo complesso.

• La conoscenza scientifica è caratterizzata da un atteggiamento naturalistico che considera il mondo come una "cosa". Questo approccio si applica anche alle scienze umane, come la psicologia, l'antropologia e la storia, che riducono l'uomo a un "oggetto" di studio da osservare in modo neutro dall'esterno.

• La psicologia, ad esempio, nel suo tentativo di diventare una scienza rigorosa, adotta metodi delle scienze naturali per analizzare oggettivamente il soggetto umano. Tuttavia, Husserl solleva il paradosso che una scienza che si occupa della persona umana può essere considerata rigorosa se nega la soggettività stessa dell'individuo.

La matematizzazione del mondo 

• Husserl attribuisce a Galileo Galilei il merito di aver interpretato la natura in termini matematici,  privilegiando le discipline fisico-matematiche e relegando le qualità soggettive, come il colore e il sapore, a una posizione secondaria.

•  Questa matematizzazione del mondo ha portato alla separazione tra il fisico e il psichico, creando una sovrapposizione di un mondo di idealità astratte sulla realtà concreta dell'esperienza vissuta. Di conseguenza, l'esperienza umana perde il suo senso autentico.

•  Husserl sostiene che l'uomo contemporaneo si trova in una condizione di vicolo cieco, immerso in un mondo che non soddisfa i suoi bisogni e non offre soluzioni ai problemi fondamentali.

•  Nietzsche aveva chiamato questa condizione "disorientamento" e aveva attribuito la causa alla "morte di Dio", ossia alla perdita di tutti i valori metafisici.

•  Husserl sostiene che la crisi è così profonda da riguardare il significato stesso dell'esistenza umana.

•  La soluzione proposta da Husserl è ricorrere a un'idea di "filosofia" come una scienza universale e rigorosa, in grado di trovare una fondazione ultima del sapere, un livello originario in cui la stessa cultura scientifica è radicata.






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